La sequenza di santi raffigurati entro medaglioni sulla volta inizia, partendo dall'ingresso, con il Beato Pietro Igneo, considerato una delle personalità più importanti dell'Ordine Vallombrosano perché affrontò coraggiosamente la 'prova del fuoco' riuscendo a dimostrare la colpevolezza del vescovo di Firenze Pietro Mezzabarba, accusato di simonia. Intorno a lui sono raffigurati il fuoco e il cappello da cardinale, in riferimento alla carica da lui ricevuta prima di morire. A seguire vi è San Tesauro Beccaria, abate di Vallombrosa originario di Pavia, decapitato a furor di popolo dai Fiorentini con l'accusa, considerata ingiusta dalla Chiesa, di aver tramato contro la città insieme ai ghibellini e che per questo fu collocato da Dante all'Inferno. Il cappello da cardinale e la palma del martirio indicano la sua venerazione come cardinale martire. Nel terzo medaglione è probabilmente raffigurato San Gregorio VII papa, ovvero Ildebrando di Soana, fautore dell'importante riforma gregoriana e sostenitore dell'Ordine Vallombrosano. Nella volta della Cappella maggiore, San Giovanni Gualberto è portato in gloria da un gruppo di angioletti, alcuni dei quali reggono i suoi attributi iconografici più diffusi: la gruccia, che in realtà è un pastorale di tipo antico, la croce, sigillo di Cristo nella lotta contro l'eresia, il pastorale e la mitria, che ricordano la sua carica di abate di Vallombrosa. Gli affreschi furono realizzati dal pittore bergamasco Giuseppe Brina, presente in chiesa insieme alla sua squadra di collaboratori tra il 1701 e il 1702.(Alessandra Civai, Lisa Fracassetti)Per approfondire :La Congregazione Vallombrosana
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