Torre-belvedere


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La torre angolare, simile a quelle ai lati della facciata dell'abbazia di Vallombrosa, ha una struttura architettonica che fonde le eleganti linee rinascimentali delle finestre architravate a elementi propri di una fortificazione, come la scarpata inferiore con pietre squadrate lasciate a vista, chiaro segno della necessità di difendersi in un territorio non protetto da mura. La torre fu la prima costruzione ad essere fondata quando nel 1515 l'abate Jacopo Mindria da Bibbiena diede inizio al generale rinnovamento del monastero. Proprio qui, con solenne processione, fu posta la prima pietra con lo stemma vallombrosano: l'abate ricordò lo storico evento in una iscrizione, ancor oggi presente su una finestra verso l'orto. Dopo la costruzione della cantina nel seminterrato, i lavori si interruppero a causa dell'incertezza del momento storico travagliato da guerre, razzie, pestilenze e aggravato dai contrasti tra Venezia e la Santa Sede, che conobbero una tregua solo nel 1540, quando il doge concesse all'Ordine toscano di mandare ad Astino anche monaci non lombardo-veneti: tra il 1578 e il 1609 furono innalzati gli altri tre piani della torre, occupati rispettivamente al primo piano dall'appartamento estivo dell'abate, di cui si conserva la grande sala con camino, al secondo piano da quello invernale e all'ultimo dall'altana, o belvedere con loggia, utilizzata come osservatorio per il controllo del territorio agricolo di pertinenza monastica, ma anche come luogo di diletto per la ricreazione dei monaci. Le arcate dell'altana furono poi tamponate.
(Alessandra Civai, Lisa Fracassetti)


Per approfondire :
I Vallombrosani a Bergamo
I Vallombrosani e il lavoro