La Cappella del S. Sepolcro fu fondata dall'abate Silvestro de' Benedictis nel 1500 per rafforzare questo specifico culto, già presente nell'intitolazione della chiesa e risvegliato in Occidente con la Prima Crociata, che aveva riconquistato ai cristiani il Sepolcro di Cristo. Come riferito sulla sua lapide sepolcrale, l'abate fece adornare la cappella di diverse statue che raffiguravano il Compianto su Cristo morto sotto forma di sacra rappresentazione per favorire l'immedesimazione del fedele nel tragico evento, ma queste e altre opere nella cappella andarono ben presto in rovina a causa delle notevoli infiltrazioni di umidità dovute allo scavo della struttura direttamente nel terreno nella collina. Tra il 1705 e il 1717 la cappella fu, quindi, completamente ricostruita con una copertura a cupola ellittica impostata su lunette e pennacchi ornati da Angeli con strumenti della Passione in stucco. Questi e altri stucchi presenti nella cappella e nel sottarco d'ingresso furono eseguiti dallo stuccatore lombardo Andrea Pelli, molto attivo in importanti commissioni in Alto Adige, Trentino e Veneto. Al posto della perduta pala d'altare in stucco raffigurante la Resurrezione, eseguita da Giovanni Sanz nel 1756, è stato collocato provvisoriamente il crocifisso ligneo, scolpito nel 1571 e dipinto dal pittore Giovan Battista Averara per l'altare maggiore. Le quattro piccole statue lignee del Compianto, eseguite da Giovanni Sanz nel 1741 e poste sotto l'altare, sono sparite negli ultimi decenni.(Alessandra Civai, Lisa Fracassetti)Per approfondire :I tesori perduti di Astino