Altare della Madonna del Rosario


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Fondata nel 1627 probabilmente nel luogo di un antico altare alla Madonna, la cappella fu concepita per accogliere una miracolosa statua lignea della Madonna col Bambino, oggetto di una fervente devozione e andata perduta non molto tempo fa. Vi si recitava giornalmente il rosario, la cui Scuola fu istituita, come attesta la lapide nel pavimento antistante, nel 1639. A quel tempo la recita del rosario era fortemente diffusa, anche perché permetteva ai tanti analfabeti di pregare e meditare sui misteri cristiani senza necessità di leggere un testo scritto. Verso la metà del Seicento la cappella fu arricchita dei quindici Misteri del Rosario, ora perduti, dipinti da Giuseppe Scaletta ed incorniciati dagli aggraziati stucchi con Angeli e tralci di rose, eseguiti dallo stuccatore Giacomo Aliprandi di Laino nella Val d'Intelvi. In un trionfo di foglie e fiori compaiono numerosi angeli e angioletti, assiepati a sorreggere il manto azzurro della Vergine attorno alla nicchia della statua, ma anche in atto di venerazione sul timpano dell'ancona o intenti a tenere cornici ottagonali di dipinti, ora perduti, sulla volta. Un nuovo altare in marmo nero intarsiato di marmi policromi fu realizzato nel 1728: la scritta sul cartiglio sul culmine dell'arco "Flores apparuerunt in terra nostra MDCCXIII" si riferisce probabilmente ad alcune grazie ricevute.
(Alessandra Civai, Lisa Fracassetti)


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I tesori perduti di Astino
 

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