Insieme a Enea Salmeggia e a Giovanni Paolo Cavagna, Francesco Zucco dominò la scena artistica bergamasca a cavallo tra i secoli XVI e XVII. Nato all'inizio degli anni Settanta del Cinquecento, compì probabilmente il suo apprendistato a Cremona presso la bottega di Antonio e Vincenzo Campi, ma la sua cultura è tipicamente bergamasca, influenzata dall'arte veneta e da Giovan Battista Moroni. Usò schemi arcaici e collaudati, seconda una figurazione ossequiente ai principi della Controriforma e quindi tesa ad educare e a coinvolgere emotivamente il fedele. La prima opera conosciuta è la Circoncisione di Gesù realizzata nel 1592 per la chiesa parrocchiale di Stezzano. Molto attivo per Bergamo, si trovò a competere con Cavagna e Salmeggia in S. Maria Maggiore e nella chiesa di S. Alessandro in Colonna, per la quale realizzò una delle Storie della vita del Santo. Lo Zucco si misurò solo marginalmente con la pittura murale: oltre alla decorazione nella chiesa del S. Sepolcro ad Astino, affrescò due ovati per la cupola di S. Maria Maggiore. L'ambito in cui espresse al meglio la sua pittura è la ritrattistica, che può contare solo su alcune prove certe ma intense, connotate dall'indagine su un'umanità dolente e malinconica. Morì a Bergamo nel 1627.(Alessandra Civai, Lisa Fracassetti)
Francesco Zucco, Santi