Il pittore Pietro Sorri (San Gusmè, 1556-Siena, 1622) si formò nella bottega senese di Arcangelo Salimbeni e, trasferitosi in seguito a Firenze, entrò nell'orbita di Domenico Cresti, detto il Passignano, esponente del tardo manierismo toscano così soprannominato per la località di nascita nel Chianti, dove aveva sede uno dei principali monasteri vallombrosani. Accompagnato il Passignano in un viaggio a Venezia negli anni '80 del XVI secolo, Sorri ne divenne collaboratore e dal 1603 genero e socio della bottega fiorentina, nella quale eseguiva e portava a termine le commissioni in mancanza del più noto pittore. Benché spesso in passato la critica abbia insistito sulla dipendenza stilistica del Sorri dal Passignano, in realtà Sorri ebbe una fisionomia autonoma, assimilando più profondamente la scioltezza cromatica e il luminismo della pittura veneziana. L'affinità col Passignano e con la pittura fiorentina del tempo si evidenzia invece nel linguaggio pittorico di grande semplicità e chiarezza narrativa.(Alessandra Civai, Lisa Fracassetti)
Pietro Sorri, Perdono di San Giovanni Gualberto